Evoluzione e perfezionamento del proving

Esempio di Streptococcinum: metodo, risultati, applicazioni cliniche

I CONGRESSO INTERNAZIONALE DI MEDICINA OMEOPATICA I.R.M.S.O. Roma, 18-20 Ottobre 2013
Dott. Gustavo Dominici

ABSTRACT

Introduzione – La sperimentazione pura (proving) permette di conoscere le possibilità patogene e terapeutiche di sostanze dinamizzate secondo il metodo hahnemanniano per utilizzarle come rimedi omeopatici. L’Autore ha perfezionato nel tempo una metodologia essenziale ed efficace. Viene illustrato l’esempio di Streptococcinum, preparato da Streptococcus pyogenes – agente patogeno e causale di malattie infettive, quali faringotonsilliti e scarlattina, e possibili gravi complicanze cardio-renali e reumatiche – sperimentato nel 2012 alla Scuola di Omeopatia di Verona.
Materiali e Metodi – Viene illustrato il protocollo terapeutico utilizzato, che implica: un seminario introduttivo con esercitazioni pratiche e la selezione dei partecipanti; la sostanza da sperimentare, in questo caso Streptococcus pyogenes ceppi Rosenbach, Mercy n. 433 e 434; il proving, realizzato in triplo cieco con potenze 30CH (4), 200CH (4) ed MK (4), e gruppi di controllo placebo (4); un seminario conclusivo. I dati ottenuti vengono poi elaborati secondo criteri molto stretti, che evitano l’inserimento di sintomi non appartenenti alla sostanza sperimentata.
Risultati – Si illustra la sintomatologia di Streptococcinum (patogenesi). Partendo da essa si esaminano le ipotesi terapeutiche (faringo-tonsilliti acute e croniche, otiti acute e croniche, patologie reumatiche ecc) ed i primi risultati clinici.
Discussione – In base agli elementi raccolti si esaminano alcuni punti critici della metodologia utilizzata e si espongono i requisiti essenziali per ottenere i migliori risultati dalla sperimentazione pura.
Conclusioni – Dagli elementi raccolti si conclude che il proving è il metodo migliore per conoscere le potenzialità patogene e quindi terapeutiche di una sostanza dinamizzata secondo il metodo hahnemanniano.

PAROLE CHIAVE

Sperimentazione pura (proving) – Protocollo sperimentale – Streptococcinum – Patogenesi – Patologie ORL – Malattie reumatiche – Ipotesi e risultati clinici

INTRODUZIONE

La Medicina Omeopatica basa la conoscenza dei medicamenti utilizzati sui risultati della sperimentazione sull’uomo sano (homeopathic drug proving – HDP) di sostanze animali, vegetali, minerali, preparate col metodo omeopatico (dinamizzazione = diluizione + succussione), secondo i principi indicati da Samuel Hahnemann nella VI edizione dell’Organon dell’arte del guarire(1).
Obiettivo di un proving è evidenziare e definire con precisione la malattia artificiale generata nell’uomo sano dalla sostanza dinamizzata oggetto di studio. Alla metodica sperimentale hahnemanniana sono state apportate alcune modifiche in relazione alle esigenze della moderna sperimentazione farmacologica – in particolare la metodica del doppio cieco e l’introduzione di gruppi di controllo (placebo) – basandosi sulle indicazioni delle principali organizzazioni omeopatiche (2),(3) e sulla personale esperienza (4),(5). Queste modifiche hanno permesso di ottenere risultati più attendibili: senza i possibili pregiudizi di chi conosce la sostanza da sperimentare; senza i sintomi personali degli sperimentatori, cioè non derivati dall’assunzione sostanza. L’inserimento dei gruppi di controllo, inoltre, ci ha fatto conoscere gli esiti sintomatologici dell’effetto placebo e le differenti caratteristiche dei sintomi verum e dei sintomi placebo (6),(7).
Il proving a questo livello diventa una metodica altamente perfezionata che porta a risultati di attendibili, verificabili e di indubbio interesse. Ciò nonostante le patogenesi così ottenute non trovano un facile riscontro clinico: il proving non riesce ancora a divenire strumento utile a clinici che vogliono implementare, e con rapidità, il loro bagaglio terapeutico. Più specificamente si può affermare che tali sperimentazioni portano a patogenesi fatte di lunghe liste di sintomi che appartengono alla sostanza, ma che in ultima analisi risultano generiche e rendono molto difficile la prescrizione della sostanza quale simillimum di un caso. Per ottimizzare la metodologia sono state messi a punto alcuni accorgimenti:

1. Migliorare il training dei supervisori e sceglierli con particolare attenzione.
2. Limitare il numero di sperimentatori per ogni supervisore ad un massimo di tre,
possibilmente già ben conosciuti (pazienti guariti, colleghi, amici).
3. Migliorare i contatti fra supervisori e sperimentatori.
4. Utilizzare potenze uguali e soprattutto superiori alla 30CH.
5. Somministrare a lungo la sostanza da sperimentare.
6. Prestare particolare attenzione ai sintomi oggettivi.
7. Controllare per lungo tempo i sintomi sviluppati e le condizioni globali dello
sperimentatore, fino ad un anno.
8. Richiedere allo sperimentatore una valutazione globale e sintetica della
sintomatologia registrata durante il proving.
9. Preparare la sperimentazione con un seminario iniziale con tutti i potenziali
partecipanti per una ottimale definizione ed assegnamento dei ruoli.
10. Concludere la sperimentazione con un seminario finale per il completamento ed il perfezionamento della sintomatologia.

Viene riportata l’esperienza del proving di Streptococcinum della Scuola di Verona nell’anno 2012; era il 3° proving organizzato in quella sede elaborando tali criteri.

MATERIALI E METODI

Il protocollo di sperimentazione

La Scuola di Omeopatia di Verona propone ogni anno un corso di formazione continua in Medicina Omeopatica. Le fasi principali sono tre:
1. un seminario preparatorio per far conoscere la natura e lo svolgimento della sperimentazione e per la scelta degli sperimentatori e dei supervisori;
2. il proving vero e proprio;
3. un seminario conclusivo in cui vengono illustrati i risultati ed ascoltati i provers ed i supervisori ad integrazione e completamento della sintomatologia.
Il proving di Streptococcinum si è svolto fra Febbraio e Maggio 2012, per la durata di 30 giorni). La raccolta dei dati per la valutazione degli esiti a distanza è proseguita fino al Febbraio 2013.

LA SOSTANZA

La sostanza dinamizzata da sperimentare viene scelta del direttore, che ne è l’unico a conoscenza. Ciò assicura l’esecuzione del proving in
triplo cieco (coordinatore, supervisori, provers). Il direttore incarica un qualificato ed affidabile laboratorio omeopatico per la produzione della sostanza nella nella/e potenza/e scelta/e. La forma farmaceutica è la soluzione idroalcolica, che permette una più semplice e pratica modalità di somministrazione e ripetizione della dose e consente un più semplice e controllabile metodo di succussione. A discrezione del direttore sono inseriti dei flaconi placebo. La distribuzione dei flaconi placebo e verum è random.
In questo caso la ditta Ce.m.o.n ha fornito i 16 flaconi utilizzati, di cui 4 placebo (25%) e 12 verum, dei quali 4 alla potenza 30CH, 4 alla potenza 200CH e 4 alla potenza MK (nota: la potenza MCH non era disponibile)). Il materiale di partenza del nosode Streptococcinum è quello classicamente utilizzato: i ceppi Mercy n. 433 e 434 di Streptococcus pyogenes Rosenbach.

IL DIRETTORE

Il direttore è colui che organizza il proving. È l’unico a conoscere la sostanza dinamizzata oggetto dell’esperimento, la/e potenza/e utilizzata/e, l’uso o meno del placebo. Conserva i codici di ciascun prover e del flacone che ognuno di essi ha ricevuto. Una copia viene rilasciata a persona estranea al proving. Partecipa con il coordinatore ad ogni decisione che si possa richiedere nello svolgimento del proving. Esamina la sintomatologia finale e decide di approfondire aspetti non sufficientemente chiari. Organizza un incontro finale con il coordinatore, i supervisori ed i provers per definire e completare la sintomatologia. Insieme al coordinatore ed ai supervisori: valuta i risultati raggiunti, apporta eventuali modifiche al protocollo utilizzato, decide riguardo la pubblicazione dei risultati.

IL COORDINATORE

Il coordinatore è colui che verifica che il proving proceda come stabilito. Non è a conoscenza della sostanza che viene sperimentata. Riceve una volta a settimana i sintomi raccolti da ogni supervisore. Verifica la qualità del lavoro dei supervisori e chiede chiarimenti circa ogni aspetto o sintomo non ben definiti. Decide insieme ai supervisori e consultando il direttore: l’interruzione dell’esperimento da parte di un prover; la somministrazione di un antidoto; il prolungamento dell’assunzione della sostanza.

I SUPERVISORI

I supervisori sono medici omeopatici di esperienza o soggetti esperti. Sono scelti fra coloro che hanno già svolto il ruolo in altre sperimentazioni. Ogni supervisore segue da uno a tre prover, più solo in casi eccezionali. I supervisori non possono scambiare fra loro alcuna considerazione prima del termine del proving.

I PROVERS

Sono soggetti in buone condizioni di salute e con assenza di patologie acute o croniche attive; che non fanno uso abituale di farmaci né droghe; le donne non devono far uso di pillola anticoncezionale oppure debbono averla sospesa da almeno 3 mesi; che non abbiano assunto rimedi omeopatici ad alta dinamizzazione nei 60 giorni precedenti l’inizio del proving, a bassa dinamizzazione 15 giorni prima. I provers durante l’esperimento non possono scambiare fra loro alcuna considerazione riguardo il proving.

SCHEDA DEL PROVER

Il supervisore redige una scheda per ciascun prover prima dell’inizio del proving, che include:
– L’anamnesi personale e i sintomi propri del prover, suddivisi per sezioni. – Il diario pre-proving dello sperimentatore.
– Un parere finale nei riguardi del prover.
Invia una copia di ogni singola scheda al coordinatore, prima dell’inizio del proving.

DIARIO PRE-PROVING

È il diario dove il prover trascrive i suoi sintomi prima dell’inizio del proving.
Il prover tiene questo diario per almeno 7 giorni prima del proving (preferibile due settimane), in cui annota tutti i suoi sintomi: fisici, emozionali ed intellettivi. Ciò serve a definire i sintomi comuni del prover, che non possono essere inclusi tra i sintomi del proving, ed a prendere confidenza con la tecnica dell’auto osservazione e della trascrizione delle proprie sensazioni in termini adeguati.
Il risultato viene discusso col supervisore al momento di compilare la scheda personale, prima dell’inizio dell’esperimento. Il supervisore corregge gli inevitabili difetti del prover. Questa fase di preparazione del prover è molto importante per il risultato finale.

DIARIO DEL PROVING

È il diario dove vengono registrati i sintomi del proving. Viene tenuto per 30 giorni dalla prima assunzione della sostanza. Ogni sperimentatore appunta il sintomo non appena lo percepisce. Ogni sera trascrive le annotazioni in un file apposito. Nella trascrizione precisa e completa il sintomo. Il prover contatta il supervisore per chiarire ogni dubbio, anche frequentemente, in particolare nei primi giorni. Lo incontra o contatta via video una volta a settimana per esaminare e precisare i sintomi raccolti e per permettere al supervisore di rilevare gli eventuali sintomi oggettivi. Ogni quesito va chiarito, ogni sintomo indefinito va precisato.

ASSUNZIONE DELLA SOSTANZA

La sostanza da sperimentare viene fornita in soluzione idroalcolica, in più flaconi numerati.
La scelta del flacone è random. La somministrazione viene effettuata nella quantità di 5 gocce per 4 volte al giorno per un massimo di 7 giorni. La prima somministrazione avviene la sera, prima di coricarsi, facendo cadere 5 gocce della sostanza direttamente sulla lingua o in cucchiaio di plastica con poca acqua, mantenendo la soluzione in bocca per circa un minuto. Le somministrazioni successive avvengono ogni sei ore circa, nella medesima modalità, dopo aver scosso energicamente il flacone per 10 o più volte. Si sospende l’assunzione della sostanza alla comparsa del primo sintomo, sia fisico che mentale/emozionale, sufficientemente rilevante ed inusuale, oppure al termine dei 7 giorni stabiliti.

IL LINGUAGGIO

Nel seminario preparatorio si precisa il linguaggio con cui esprimere il sintomo, con esercitazioni pratiche. Il linguaggio è semplice, diretto, descrittivo. Si forniscono indicazioni di evitare ogni termine generico: benessere, malessere, tensione, stress; o medico: tachicardia, extrasistoli, cefalea, ipersecrezione e altri. Di non risultare troppo sintetici, né immaginifici. Di evitare ogni tipo di deduzione. Il prover viene preparato ad essere semplicemente un tramite attraverso cui si manifesta la sostanza. Le sensazioni sono molto importanti; ne va verificata la concretezza con il supervisore.
I sogni vengono registrati, ma non inseriti di fatto nella sintomatologia del proving, a meno che un’immagine di un sogno non si sia presente in più provers o sia intensa ed inusuale per il prover.
Si esaminano infine gli errori più frequenti quali l’eccesso di entusiasmo, che produce sintomi, ed il fatto che, se non si è mai prestata attenzione alla propria sintomatologia, si possono evidenziare come nuovi ed originali sintomi in realtà comuni. Il diario pre-proving e l’abilità del supervisore evitano questo inconveniente.

RACCOLTA ED ELABORAZIONE DEI DATI

Il proving vero e proprio dura 30 giorni, che è il periodo in cui ogni prover registra la sintomatologia rilevata. A questi dati si aggiungono i sintomi oggettivi rilevati dal supervisore nei contatti e negli incontri diretti col prover. Nei mesi successivi il coordinatore o il direttore contattano ogni prover per verificare a distanza il perdurare della sintomatologia o la durata dei benefici ottenuti dalla sperimentazione.
Nel seminario post-proving si incontrano tutti i partecipanti al proving, per esaminare, completare e valutare il lavoro svolto. È il momento in cui si mettono in comune e si verificano le esperienze. L’incontro finale evidenzia, sottolinea e chiarisce gli aspetti più importanti della patogenesi della sostanza sperimentata. Il risultato di uno diventa risultato di tutti e la sostanza sperimentata mostra la sua essenza.
La raccolta dei sintomi e l’elaborazione della patogenesi sperimentale della sostanza può seguire criteri molto diversi. In questo protocollo si è scelto di non inserire i sintomi incerti, quelli che, per intensità o frequenza di comparsa nei prover, non forniscono sufficienti garanzie di appartenere alla sostanza sperimentata. Tale criterio evita la contaminazione del risultato e la conseguente scarsa attendibilità dei dati. Inoltre si attribuisce particolare importanza ai sintomi oggettivi ed alle sensazioni finali di ogni prover. Per sintomi oggettivi si intendono quelli registrati dal supervisore nei contatti diretti col prover, che il più delle volte conosce bene e che spesso non è alla prima esperienza sperimentale sotto la sua guida: aspetto e caratteristiche rilevanti, le più varie.
Si annotano anche i commenti spontanei dei familiari riguardo i cambiamenti dello sperimentatore durante i 30 giorni. Al prover si chiede una considerazione finale sull’esperienza e sulle modifiche che ha percepito durante essa. Da queste considerazioni finali, riassuntive e generali, emergono spesso i sintomi più significativi. Solo a posteriori si confronta la patogenesi con le informazioni presenti in letteratura, valutando similitudini e differenze.
Ogni sintomo viene registrato con le iniziali del prover che l’ha sviluppato, l’orario di comparsa quando significativo ed il/i giorno/i in cui si è presentato.
Il direttore, il coordinatore ed i supervisori, valutati i risultati, decidono circa l’uso e la diffusione degli stessi.
Nota – Nelle sperimentazioni precedenti si richiedeva allo sperimentatore di estrapolare i sintomi dal diario, dove erano espressi con ricchezza di descrizione a volte superflua, e trascriverli a parte, classificandoli (E = eccezionale; N = nuovo; I = conosciuto, ma più intenso; P = già avuto nel passato; G = guarito). Estrapolazione e trasferimento dei sintomi, così come la classificazione, in seguito sono stati abbandonati. Due i principali motivi:
1. Nell’estrapolare il sintomo dal diario si perdeva frequentemente del materiale prezioso, fino ad arrivare al paradosso di vedere riportati dati generici e lasciati dati caratteristici.
2. Risultava particolarmente difficile rendere la classificazione dei sintomi omogenea, per quanti sforzi di chiarezza si tentassero di fare, per cui per un prover tutti i sintomi potevano essere classificati come eccezionali, per un altro gli stessi potevano essere considerati semplicemente come nuovi, né era sufficiente la verifica dei supervisori per correggere gli errori, perché anche fra di loro permanevano differenze marcate.
Si è lasciato così il solo diario, l’elaborato più spontaneo e meno soggetto ad autocensure, dalla cui lettura i sintomi si evidenziano in modo chiaro, con le loro caratterizzazioni: nuovi, molto intensi, guariti o altro. Si è scelta la via della semplificazione, la via più diretta, che nel proving risulta sempre la più efficace.

Proving 2012 della Scuola di Omeopatia di Verona (8)
STREPTOCOCCINUM
Ceppi Mercy n. 433 e 434 di Streptococcus pyogenes Rosenbach. (Ditta Ce.m.o.n.)

SEMINARIO PREPARATIVO (Febbraio)
Teoria e pratica del Proving
L’arte dell’auto osservazione e la trascrizione dei sintomi. Esercitazioni pratiche Scheda clinica ed auto osservazione guidata
Il protocollo sperimentale
Valutazione e scelta dei partecipanti.
Programmazione del Proving.

PROVING (1-30 Marzo)
Assunzione della sostanza
Osservazione di 30 giorni + osservazioni a distanza

SEMINARIO CONCLUSIVO (Maggio)
Esame dei risultati del Proving.
Resoconti dei provers e dei supervisori. Conclusioni

PARTECIPANTI
1 Direttore (unico a conoscenza della sostanza sperimentata)
1 Coordinatore
6 Supervisori
16 Provers di cui 10 di sesso femminile e 6 di sesso maschile.
4 flaconi 30CH, 4 flaconi 200CH, 4 flaconi MK, 4 Placebo.
Tutti i provers hanno portato a termine il proving.

RISULTATI

Patogenesi di Streptococcinum

Mente

1. Vedo le cose in modo negativo, oggi pomeriggio non ho fatto altro che buttarmi giù di morale, me la prendo con facilità al minimo commento. Sono svogliata, continuo a posticipare le cose che devo fare e a perdere tempo. AA 15:30 4,5
2. Oggi al lavoro ho fatto parecchi errori dovuti a disattenzione, tipo sviste o dimenticanze, sono un po’ svampita, come se la mia mente non riuscisse a concentrarsi come dovrebbe. Non mi capita quasi mai di sbagliare in questo modo, è come se fossi sovrappensiero o non mi concentrassi abbastanza sulle cose che faccio. AA 9,10,19
3. Ottundimento mentale, torpore, distrazione in macchina mentre guido. Senso di distacco mentale, parlo ed ascolto, mi sforzo di concentrarmi, ma è come se fossi in un’altra dimensione. EZ 6
4. Dopo la prima somministrazione, appena alzato, per tutta la giornata lieve sensazione come di ottundimento del cervello: lievemente annebbiato, poca chiarezza di idee, lentezza di ideazione, costante per tutta la giornata. MF 1,2,3
5. Sono ad una festa. Mi sento molto svogliata, non ho voglia di socializzare. Mi sforzo un po’ ma si vede che non sono molto spontanea. Sto tutta la sera di fianco al mio ragazzo. Non ballo. Non vedo l’ora di andare a casa anche se non sono stanca. Solo che non ho voglia di parlare con nessuno. AA 22:30
6. Pomeriggio irritabile, scontento, arrabbiato senza motivo, caustico, mancanza di appetito. Mal di testa da tensione, un dolore sulla nuca e poi sulla fronte, sopra l’arcata ciliare, migliorato in serata da distrazioni (cinema). AR 8
7. Sono meno paziente, meno tollerante, mi viene da ribattere subito, di mandare a quel paese! Devo fare uno sforzo per controllarmi, per non essere offensivo. MF 1 N 26
8. Sensazione di angoscia, come se fossi preoccupata per qualche cosa, quasi paura di fare le cose, indecisione, insicurezza. TM 6
9. Poco prima che suonasse la sveglia sono stata colta da un vero e proprio attacco di ansia per paura che fosse tardi, pur sapendo che ciò non era possibile. Senso di pugno e vuoto allo stomaco, per fortuna, durato pochissimi minuti. EZ 3
10. Ho sentito meno ansia nell’affrontare le cose. Mi sono sentito più tollerante verso alcune richieste, senza prendermela e, comunque, dicendo chiaramente il mio punto di vista, cosa non sempre facile per me. SM 3,4,5
11. Dopo una cattiva notizia inaspettata non ho avuto il panico che solitamente mi generano. EZ 12

Sintomi generali

12. Mi sento stanca e spossata, mi sento senza forze. L’umore è depresso. Sono svogliata, avrei solo voglia di dormire. AA 2,3,11,27
13. Al mattino mi sento addosso una pesantezza che mi farebbe non alzare mai. EZ 9,11,12,27
14. Mi sveglio molto stanca, senza forze, rimarrei a dormire a letto molto volentieri. Sento la testa molto pesante, come se ci fosse qualcosa appoggiato sopra, come se qualcosa di pesante mi schiacciasse. Se sto distesa è peggio, se mi alzo e mi muovo va un po’ meglio. AA 7:00 3,28,29
15. Mi sento estremamente stanca e poco reattiva, vorrei solo poter dormire. Ho impegni che non ho voglia di affrontare, mi sento stanca prima ancora di cominciare. Così stanca da volermi trascinare solo a letto, sto rischiando veramente di addormentarmi in piedi. Devo mettermi in macchina ma sono seriamente preoccupata per questa sonnolenza. Rigidità e dolore alla parte sx del collo. EZ 19,20
16. Mi sento un po’ stanca, con quella sensazione di pesantezza alle palpebre quando le chiudo, ma a livello intellettivo sono abbastanza reattiva. EZ 5
17. Sono molto stanco e soffro particolarmente con il mio intestino. SM 2

Sonno e sogni

18. Sonnolenza fortissima, la testa mi cade improvvisamente e di colpo indietro: devo farmi forza per non addormentarmi, per non cadere addormentata devo continuare a muovere le gambe o a pizzicarmi le braccia o le mani. CM 1,8
19. Sonnolenza pazzesca, non riesco a tenere gli occhi aperti. Ho attacchi pomeridiani di sonnolenza incontrollata. EZ 10,13
20. Dal mattino forte sonnolenza con sensazione di palpebre che cadono, non giustificata. TM 2 P
21. Forte sonnolenza dopo pranzo. GB
22. Sonno profondo con sogni, a volte sensazione di dormiveglia poi, ad un certo
punto, ho sentito suonare il campanello di casa. Mi sono svegliata, ma non ho
capito se fosse in sogno o avesse suonato realmente. EZ 4
23. Frequenti risvegli mattutini molto precoci. SS I
24. Dormo supina, oltre che nella posizione fetale che mi caratterizzava. SS 25. Sogno meno, con meno intensità. Non ho più sognato gatti. SS

Brividi, febbre, sudore

26. Improvviso senso di brivido che dal collo mi scende lungo la schiena, poi un freddo che mi ha preso il tronco e le braccia. Durato circa mezzora, ma ritornato successivamente, con associata secchezza ed un fastidio in gola con associato anche a bruciore esofageo. Anche in questo momento, quando ho assunto da poco il rimedio, ho lo stesso senso di brivido alla schiena e senso di vuoto e di gas esofageo. SM 1,2,6

Testa e vertigini

27. Un senso di peso alla testa che spinge in basso sugli occhi. Peggiora se chiudo gli occhi e avverto anche la sensazione che mi giri la testa. È come se cadessi, ma non cado. Al risveglio il senso di peso persiste, anche se meno intenso. BC 1,2,3
28. Vedo nero quando mi rialzo dopo essermi chinato. Mi sembra quasi di cadere, di svenire. EC 2,3
29. Capelli molto untuosi. SS

Viso, occhi, orecchie, naso, gola

30. Mezz’ora dopo la somministrazione sento una vampata di calore al volto, durata pochi secondi, non troppo forte. Ricorda un po’ quando la faccia è irritata per il freddo. Accade di nuovo la sera ed i giorni seguenti. EC 1,2,3
31. A letto, circa 30 minuti dopo il rimedio, sensazione di calore al volto e di tensione ai molari superiori a sinistra, come se venissero aspirati. EC 24:00 2
32. Quando apro la bocca sento uno scrocchio all’articolazione della mandibola a sx. Non mi fa male, ma mi da’ fastidio, succede quando mastico qualcosa o apro e chiudo la bocca. AA 15:00 20
33. Mi sono svegliata un po’ stanca e con un tremore intermittente al labbro inferiore che è durato 30 minuti. LM 7 7.00
34. Ho le labbra molto secche, mia mamma dice che sono più rosse del solito come se avessi messo il rossetto e fosse andato un po’ via, dice che non è un rosso omogeneo. AA 19:30 4
35. Orecchio tappato con sordità. BC 3-5
36. Forti fitte all’occhio sx, che durano qualche secondo poi scompaiono.
Ricomparse e sparite consecutivamente per 3-4 volte. EZ 4,10
37. Ho gli occhi rossi, non bruciano e non ho secrezioni, dal risveglio alla sera.
LM 8 8-10,12,13
38. Naso chiuso appena alzata e una fitta che va e viene sull’occhio dx. Se mi chino per raccogliere qualcosa la testa mi batte all’apice, sul lato sx. EZ 1 8.30
39. Starnutisco diverse volte dopo alzata dal sonno pomeridiano. EZ 2

Apparato digerente

40. Risoluzione della patina bianca della lingua. SS
41. Frequente muco alla deglutizione. SS
42. Frequenti eruttazioni durante tutta la giornata. Sento come se lo stomaco fosse pieno d’aria. Mi sento gonfia, ho poco appetito. Sono sempre molto stanca e con la testa pesante. AA 8:00-20:00 28,29
43. Sento lo stomaco come se fosse gonfio e pieno d’aria. Non ho fame né sete. Non c’è una posizione che migliora questa sensazione, però sento che mi da fastidio se premo sulla pancia. AA 11:30 29
44. Nausea in macchina, sono stanca, non sopporto le voci degli altri che
chiacchierano. Ho male in tutto il corpo, mi fa male la schiena, le gambe. Non riesco a trovare una posizione comoda sul sedile della macchina. AA 13 45. Dopo pranzo nausea, sensazione di peso sullo stomaco. Come se nella pancia ci fosse una borsa d’acqua calda che preme verso il basso. Non tollero la cintura sulla pancia AR 6
46. Nausea. A pranzo non ho fame, anzi mi da fastidio anche solo l’odore del cibo. Mi sforzo di mangiare, ma mi viene ancora più nausea. Bevo un po’ di acqua, ma non migliora. Vomito tre volte. AA 13
47. Avverto dei crampi allo stomaco, come se lo stomaco fosse di metallo, sento come se contraendosi facesse un rumore simile a quello che si sente battendo su un barattolo vuoto. AA 11:30 29
48. Un forte dolore tipo crampo allo stomaco. Mi è durato alcuni minuti ma poi è tornato sdraiandomi a letto tanto che ho dovuto rialzarmi e andare a letto più tardi. Avevo anche dolore all’esofago fino in gola. SM 7
49. Nella notte alle 1:35 mi sono svegliato con bruciore allo stomaco, che è durato solo 2 minuti, poi mi sono riaddormentato. MF
50. Mentre pranzo, dopo aver ingerito il boccone, mi compaiono dei forti bruciori di stomaco. Dura forse un quarto d’ora poi smette e termino il pranzo. EZ 9
51. Prima ancora di finire la cena avverto un gran dolore all’addome come una
pugnalata che peggiora mangiando e anche con la pressione, migliora solo se mi sdraio è un dolore molto forte: sono anni che non mi capitava, da quando avevo 17-18 anni. Questo dolore mi è durato circa un’ora associato ad addome gonfio. LM 3
52. Notevole miglioramento della sintomatologia gastrointestinale che accusavo da lunghissimo tempo. Riesco a mangiare latticini e carboidrati senza troppi disturbi. SS
53. Feci un po’ sfatte, chiare, giallastre al mattino, al pomeriggio scariche simili. AR 7
54. In mattinata le feci avevano un odore mai sentito, sgradevole; nel pomeriggio le urine avevano un odore intenso, tendente al dolciastro TM 6
55. Al mattino, dopo il caffè evacuazione con feci prima liquide, poi cremose, poi liquide; a distanza di circa 30 minuti altra scarica di feci liquide senza dolore addominale. Addome gonfio, ma senza dolore. Umore buono. LM 2,6
56. Tendenza alla stipsi. SS
57. Evacuazione più difficoltosa del solito, devo sforzarmi, ma normale. Evento raro per me. EC 2,3,4
58. Brevi fitte di dolore all’ano indipendenti dalla defecazione. GB
59. Fame improvvisa, sensazione come se lo stomaco fosse sottovuoto. AA
1,2,3,8,11,20
60. Fame improvvisa con sensazione di buco allo stomaco. BC 2,4,7,9 61. Aumento dell’appetito ai pasti. BC 5-7
62. Non riesco a trattenermi nel mangiare le cose, se capita che mi offrono
qualcosa faccio il bis, anche il tris. E questo anche se sono sazia. Non è fame è forte voglia di mangiare qualcosa. AA 5,21,26
63. Stamattina fame quasi insaziabile, a colazione mangio l’impossibile. Anche a pranzo ho mangiato voracemente. EZ 17[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]Torace, dorso, apparato locomotore

64. Pressione al centro dello sterno, come da contusione, ma non dolorosa, che dura circa 30 minuti, arrivata improvvisamente. CM 5 08.00
65. Una scossa di pochi secondi, ma molto intensa, dalle ultime coste a sinistra verso la fossa iliaca. TM 0:45 4,6
66. Aggravamento della contrattura al dorso. SS
67. Dolori muscolari ed ossei per piccoli sforzi. Al termine di una telefonata il braccio sx è tutto dolorante, dalla spalla alla mano, non riesco ad alzarlo, sento la necessità di massaggiarmi la spalla per attenuare il dolore. Alla sera mi sono sdraiata sul divano appoggiata sull’avambraccio sx, e quando mi sono alzata mi faceva male il braccio su cui ero stata appoggiata, dolore al gomito, alla spalla. Anche le gambe le sento irrigidite e doloranti, è come se fossi tutta rigida, sia a livello muscolare che osseo. Rigidità, quando sto ferma in una posizione, esempio seduta, poi mi alzo sento le ossa rigide e con scricchiolii ai primi movimenti (collo, colonna vertebrale). EZ 16,17,18
68. Un lieve dolore alla spalla sinistra insorto quasi improvvisamente, irradiato al collo, che migliora con il movimento, continua irradiato al collo e al polso, anche al polso dx, ma soprattutto spalla sx, a fitte lievi. Desiderio di eruttazione, ma non riesco ad eruttare. Il naso mi cola a sn. Non è durato più di un ora. Altri giorni ho avuto lievi dolori articolari alle spalle e ai gomiti, in particolare al gomito dx un dolore puntorio, ben localizzato, compariva solo quando appoggiavo il gomito su un piano sulla punta del gomito. SM 12
69. Dopo aver preso il rimedio comparsa di dolore al braccio dx e a livello della parte dx del torace. Il dolore è come una fitta molto intensa, non cambia con il respiro. È molto forte, al braccio sento inoltre una specie di formicolio. Passa in pochi minuti. AA 17:00 3
70. Debolezza alle gambe come se non mi sorreggessero. BC 2 71.Stando seduta fastidio alla parte posteriore della coscia sinistra con
sensazione di bruciore, tirare. TM 2
72. Seduta con la gamba destra accavallata sulla sinistra, sento una serie di scosse alla parte supero-laterale della coscia destra per alcuni secondi di intensità forte. TM 11:30 2
73. Ieri sera ho fatto fatica a riscaldarmi a letto. Ho anche mal di gola, sento dei lievi dolori muscolari diffusi ed un po’ di rigidità. Il ginocchio sin mi ha dato particolare fastidio e si è aggravato il dolore e la rigidità con il movimento. SM 1
74. Nel tardo pomeriggio dolori articolari piede e ginocchio sinistro che migliorano col riposo TM 6
75. Male alle ginocchia, come se avessi le articolazioni fuori posto. AA 3,4,8,10,12,18,20,28 I
76. Dolore al ginocchio sinistro con difficoltà a camminare, dolente anche a letto. Sensazione di ginocchio gonfio, pastoso. TM 2
77. Improvviso forte dolore pulsante alla caviglia sinistra, mai sentito prima. GB
78. Risoluzione di un dolore al piede dx che avevo quando camminavo scalza. SS

Apparato uro-genitale femminile

79. Poca diuresi, mi sono alzato senza l’urgenza di urinare. GB
80. Mentre mi piego a raccogliere una cosa da terra ho una perdita vaginale di piccola quantità, inodore, incolore, come fosse acqua; alzandomi da seduta di nuovo una perdita vaginale, oltre al liquido trasparente e inodore simile all’acqua c’è anche una perdita di aspetto simile a gelatina completamente trasparente, vischiosa, inodore. AA 1,2,3 N
81. Risoluzione della candidosi vaginale. SS
82. Subito dopo aver preso il rimedio improvvisa comparsa di dolore all’ovaio
sinistro, profondamente, come se venisse punto. È un dolore ben localizzato. Aumenta se mi distendo sul fianco sx, si riduce se mi stendo sul fianco dx. AA 23:30 2
83. Sono iniziate le mestruazioni senza dolore tipo aghi e senza cefalea; alle 23 comparsa flusso mestruale, non me ne sono accorta. LM 23

Apparato uro-genitale maschile

84. Intenso dolore al testicolo sinistro dopo rapporto. È lo stesso testicolo operato un mese fa, ma non mi aveva mai fatto male così. Nei rapporti precedenti non avevo nessun sintomo. Nei giorni seguenti ricompare circa un’ora dopo l’assunzione del rimedio. EC 23:00 3,4,5,6,7,8
85. Calo del desiderio sessuale, che in questo mese si è accentuato, così forte non l’ho mai avuto. SM

Cute ed annessi

86. Dopo circa un’ora e mezza dalla prima somministrazione sento un forte calore nel corpo soprattutto alla schiena e alle mani. Mi sembra che le mani siano gonfie, se le chiudo questa sensazione si fa più forte e sento la pelle delle mani tirare e chiudere le mani mi fa quasi male, soprattutto nei punti in cui ci sono le pieghe della pelle. AA 1
87. Mentre faccio l’amore sento un’ondata di calore in tutto il corpo. Ho veramente molto caldo, la pelle è bollente. Mi scopro, ma la sensazione continua ancora per un bel po’. È come se la pelle scottasse, è arrossata. È esteso a tronco, decoltè, viso e cosce, meno ai polpacci. AA 22
88. Dopo due ore circa dal pasto comincio a sentire freddo, sento il bisogno di coprirmi di più, ma la pelle del viso, del collo, del tronco e delle cosce fino a sopra il ginocchio è molto calda e arrossata come se avessi preso il sole. Mi misuro la temperatura, ma non ho la febbre. Sono rosse anche le mani, sia il dorso che il palmo. Non sono gonfie e non mi fa male chiuderle. Se appoggio la mano o premo con le dita la pelle si schiarisce e poi torna rossa. Non ho prurito né fastidio. Contemporaneamente a questo mi sento molto debole, faccio fatica ad alzare le braccia e a tenere in mano le cose. Faccio fatica a scrivere e a tenere la penna in mano. Come se le cose fossero più pesanti. Mi sento svogliata, stanca, faccio molta fatica a concentrarmi, avrei voglia di distendermi a letto e di non fare niente. Il calore sulla pelle continua fino a sera, però a differenza del pomeriggio adesso sento caldo e ho bisogno di scoprirmi, già solo il contatto con l’aria e la distanza dai vestiti fa diminuire la sensazione di calore. Mi sento ancora stanca, svogliata, ho solo voglia di andare a letto. AA 15.30 6,7

Note – Commenti – Sintomi oggettivi Controllo dei sintomi a distanza

NOTE di AA (10 mesi dopo)
In questi mesi non sono stata bene.
I sintomi fisici che avevo durante il proving sono andati via via sfumando, ma mi è rimasta una forte sensazione di disequilibrio. A livello emozionale e mentale non mi riconoscevo più. i sintomi erano più o meno questi:

– Importante stanchezza durante tutta la giornata, mi sentivo svogliata con grande difficoltà a concentrarmi anche se, per esempio, mancavano pochi giorni all’esame o ad una scadenza importante. Difficoltà a concludere le cose.
– Stanca e pesante,ogni passo che facevo soprattutto in salita mi sentivo come se le gambe fossero pesantissime.
– Durante una passeggiata in montagna mi veniva da piangere, non volevo proseguire la camminata, mi sentivo di non riuscire ad affrontare l’imprevisto, non volevo parlare con nessuno, mi sono staccata dal gruppo, preferivo camminare da sola. Questa difficoltà ad affrontare l’imprevisto è successa altre volte. È come se quando tutto va bene riesco a far fronte alle cose, ma basta un imprevisto anche banale per mandarmi in tilt, come se non avessi le risorse per far fronte a situazioni che richiedono più energia e capacità di adattamento.
– Ho continuato ad avere fastidio alle ginocchia e all’articolazione della
mandibola, con scatti e sensazione che le articolazioni siano un po’ lasse.
– Diminuzione del desiderio sessuale.
– Spesso sento molto freddo, la notte quando vado a dormire, ma in realtà la pelle è molto calda come se scottasse, soprattutto gambe e cosce. Non ho controllato se c’è l’eritema.
– Cefalea dopo aver bevuto caffè, a livello frontale, abbastanza forte da dover prendere antidolorifici.
– Durante il ciclo, i primi 3 giorni, ho dolori molto forti, mai avuti prima!
Vengono improvvisamente migliorano leggermente con pressione e caldo. Sono un dolore sordo, continuo, molto intenso a livello uterino, divento pallida, mi sento molto stanca, senza forze. Le labbra impallidiscono e diventano secche. Il dolore è talmente forte che non riesco a concentrarmi su altro. Respiro più superficialemente.

NOTE di CM (2 mesi dopo)
La cosa da segnalare è il netto miglioramento, che si è verificato circa 15 giorni dopo la fine dell’assunzione del rimedio, a livello dell’articolazione metacarpo – falangea del pollice della mano destra; prima del rimedio era gonfia, dolente con un leggero rossore locale; adesso quello che rimane è una leggera esostosi locale.
(10 mesi dopo)
Il miglioramento descritto perdura a tutt’oggi.

NOTE di EC (1 mese dopo)
L’indolenzimento al testicolo sinistro è scomparso gradualmente, il peggio è stato nei giorni 5-6-7. Al momento è passato più di un mese dal termine del proving, in questi giorni ho un po’ di fastidio al testicolo, comparso circa 2 giorni fa dopo molto tempo, ma di intensità lievissima.

NOTE di GB (10 mesi dopo)
Il sintomo della sonnolenza dopo il pranzo è scomparso.
Il dolore alla caviglia sinistra è durato sei mesi, poi scomparso. Le fitte all’ano sono durate due mesi, poi scomparse.

NOTE di LM (10 mesi dopo)
Il sintomo con il quale convivo dalla sperimentazione è un prurito all’orecchio sinistro; prude ad intervalli durante il giorno, si presenta improvvisamente ed è così forte che devo grattare, ma è un prurito interno. Se lo gratto il prurito svanisce. All’osservazione non ci sono formazioni né cute arrossata, ma ho la sensazione che quella zona dell’orecchio sia rigida. L’udito è normale.

NOTE di SS (1 mese dopo)
Ho potuto rilevare delle lente modificazioni rispetto allo stato pre-proving: molta energia fisica e psichica, che riesco ad indirizzare bene. Miglioramento dello stato di salute psicofisico generale. Grande miglioramento del tono dell’umore. Apertura, entusiasmo, produttività.
(10 mesi dopo)
Tutti i sintomi rilevati sono scomparsi. Ho solo alcuni risvegli precoci, ma bevo 4 caffè al giorno. Ho ripreso a dormire in posizione fetale e non supina, come durante il proving. Non faccio più sogni così intensi e non sogno più gatti.

NOTE SM (1 mese dopo)
Una sensazione un po’ nuova per me in questo periodo è stato il provare meno ansia nell’affrontare le cose di tutti i giorni, gli impegni, nel lavoro, a casa, per la scuola: nel senso che pur rendendomi conto che non ce la faccio a fare quello che dovrei fare, non mi preoccupo, cosa che invece quasi sempre vivo.
Il dolore al ginocchio sinistro lentamente e progressivamente si è ridotto e scomparso, anche se quando cammino velocemente mi dà un po’ fastidio.
I miei disturbi intestinali, gonfiore a dx con dolore come se avessi una ferita (già intervento), urgenza nell’evacuare, saltuariamente scariche diarroiche, con tanta aria, flatulenza, si sono ripresentati in modo più importanti nei primi giorni di Aprile e mi sono reso conto da questo che sono stato abbastanza bene senza questi sintomi per almeno due settimane durante il proving.

Discussione del proving

I SINTOMI PATOGENETICI
I sintomi mentali da 1 a 5 evidenziano malumore, svogliatezza, ottundimento, disattenzione e difficoltà di concentrazione. Numerosi sintomi generali descrivono stanchezza e spossatezza, associate o meno ad altri disturbi quali depressione dell’umore, sonnolenza o disturbi intestinali (12-17); i sintomi da 18 a 22 riportano sonnolenza invincibile o sonno molto profondo con un caso di illusioni uditive. Tutto ciò da’ l’idea di una condizione di generale caduta del tono, sia a livello dell’umore che intellettivo e fisico. Altri elementi della sfera mentale sono insofferenza, intolleranza, nervosismo ed anche ansia e preoccupazione.
Nel viso (30-39) si evidenziano vampe di calore, rossore, labbra secche e rosse; dolori auricolari ed all’articolazione temporo mandibolare; gli occhi sono interessati da rossore; sintomi anche al naso ed alla gola (26).
A livello della cute un prover in particolare ha evidenziato rossore e calore bruciante associati ad una condizione generale di malattia che ricorda molto da vicino la scarlattina (86-88), sintomi ripresentatisi periodicamente. Il sintomo 88 ci fornisce un quadro completo di questa malattia. Un’intuizione del prover lo perfeziona con qualcosa di molto simile al “segno della mano gialla”: Se appoggio la mano o premo con le dita la pelle si schiarisce e poi torna rossa. Colpisce la precisione nella descrizione del prover, che avrà a soffrirne anche dopo molti mesi, a causa della sua elevata sensibilità alla sostanza sperimentata e per non aver seguito una delle regole fondamentali del protocollo: la sospensione della somministrazione alla comparsa del primo sintomo.
I sintomi da 64 a 78 descrivono dettagliatamente disturbi a tutte le articolazioni: spalle, gomiti, polsi, ginocchia, caviglie, piedi; in aggiunta tutto l’apparato locomotore viene coinvolto, ed in particolare la muscolatura, dove si evidenziano dolori, contrazioni, intensa debolezza. Ben 9 provers su 12 verum riferiscono uno o più sintomi nei riguardi di questo apparato, cosa che fa sorgere alla mente la malattia reumatica, conseguenza indiretta dell’azione dello Streptococcus pyogenes. L’apparato digerente è particolarmente colpito (sintomi 40-63), con sintomi che vanno dalla bocca all’ano e che colpiscono particolarmente lo stomaco. L’appetito risulta aumentato.
Esaminando il resto della sintomatologia possiamo affermare che Streptococcinum, come ogni altra sostanza dinamizzata, può colpire e generare sintomi in ogni apparato, pur se con intensità e frequenza diversa da un settore all’altro.

VARIAZIONE E DURATA DEI SINTOMI
Le note aggiuntive, costituite dalle considerazioni finali di provers e supervisori e dalla valutazione a distanza anche di mesi dei sintomi sviluppati da ogni prover, hanno un valore uguale o superiore ai sintomi raccolti durante i 30 giorni di proving vero e proprio. La loro lettura porta a conclusioni a volte sorprendenti circa la profondità e la durata d’azione di una sostanza dinamizzata.
Il prover AA, che ha sviluppato precocemente sintomi senza purtroppo sospendere la somministrazione del rimedio, prolungandola quindi per ben 7 giorni, dopo 10 mesi accusa ancora dei sintomi molto fastidiosi. È colui che ha fornito i sintomi cutanei, come se avesse sviluppato più volte la scarlattina, e dopo 10 mesi, tra gli altri, ancora accusa un sintomo assimilabile a tale malattia: Spesso sento molto freddo, la notte quando vado a dormire, ma in realtà la pelle è molto calda come se scottasse, soprattutto gambe e cosce. Non ho controllato se c’è l’eritema. I sintomi forniti da questo prover sarebbero sufficienti a stilare una patogenesi più che attendibile. Questo non meravigli, è sempre accaduto sin dai tempi di Hahnemann che uno o pochi provers facessero il grosso del lavoro. Sono soggetti di sensibilità spiccata che compromettono il loro equilibrio per fornirci informazioni preziose. Va tenuto conto di questa possibilità onde evitare sofferenze inutili e prolungate.

Caso clinico di Streptococcinum

Paziente di sesso maschile, di anni 31 al momento della visita.
Viene in visita nel Luglio del 2011 per artrite post-uretritica, sinusite cronica, tonsilliti ricorrenti.

ANAMNESI

5 anni prima sviluppò una uretrite purulenta curata con terapia antibiotica. Dopo qualche tempo sviluppò una congiuntivite e successivamente una grave artrite alla caviglia destra, con versamenti recidivanti. L’artrite si estese velocemente al ginocchio destro e poi al sinistro. Assunse prednisone.
L’anno successivo venne effettuato un tampone uretrale positivo per Clamidia, per cui fece numerose terapie antibiotiche. Nel frattempo aveva intrapreso terapia con metotressato, che provocò epistassi e che sfociò in una retto colite ulcerosa, che lo costrinse alla sospensione.
Lasciò la terapia classica ed effettuò dei cicli di terapia CRM (REAC-CRM Terapia®), con miglioramento, sempre preceduti da episodi di epistassi. Riuscì a tornare al lavoro, sospese tutti i farmaci che assumeva, il beneficio si mantenne fino a 10 mesi fa. Continuò ancora con terapia CRM, neuralterapia ed Omeopatia complessa, senza ulteriori risultati positivi.
Altre informazioni anamnestiche: a 17 anni intervento per varicocele; precedentemente tonsillectomia; alcuni episodi di bronchite acuta.

QUADRO CLINICO

Un ragazzo alto e pacato, si esprime con precisione e molti dettagli. Attualmente soffre di dolori e gonfiori alle ginocchia ed alle anche che limitano molto la sua attività, che desidera molto. Così si esprime:

– Non vorrei mai stare fermo!
– Ho dolore all’anca sinistra, che peggiora per lo sforzo, come se ci fosse “un di più”. E anche a destra. Poi mi fa male il ginocchio sinistro, che è gonfio, e anche il destro.
– Da circa 15 giorni soffro di tensione cervicale intensa che mi porta mal di
testa, così ho assunto miorilassanti, ma ora ho una recidiva molto intensa.

Indago in dettaglio ogni aspetto in cerca di sintomi più caratteristici che facilitino la prescrizione, ma trovo poco o nulla di significativo. Si evidenzia una sorta di sconsolata rassegnazione, una sfiducia pacata ad una condizione di limitazione che lo abbatte nell’umore, così espressa:

– Mi sento una nullità, poco soddisfatto, per me e per gli altri.

In base al quadro anamnestico viene prescritto MEDORRHINUM MK.

FOLLOW UP

Si evidenziano dei miglioramenti con successiva ricaduta e viene prescritta un’altra dose unica telefonicamente, senza risultato.
Alla visita di controllo due mesi dopo si evidenziano altri aspetti del paziente senza arrivare a definire sintomi caratteristici, viene prescritta THUYA OCCIDENTALIS MK con lievi miglioramenti.

Successivamente la prescrizione di RHUS TOXICODENDRON MK aggrava la situazione artritica. Si deve intervenire telefonicamente (il paziente vive abbastanza lontano). Si esaminano con cura i sintomi: due di essi risultano caratteristici e netti:

Streptococcinum_2013

Viene scelto LYCOPODIUM, inizialmente alla dose 30CH ripetuta 3 volte al giorno, poi 200K ed MK sulla base del risultato positivo ottenuto. Dopo ogni tubo dose il paziente ha un’epistassi che in genere precede il miglioramento. Si prescrive LYCOPODIUM MK in gocce per due volte al giorno. Si ottengono dei notevoli miglioramenti.
Nel mese di Luglio 2012 telefonicamente viene prescritta BRYONIA 30CH, poi 200K ed MK, basandosi anche sulla precedente repertorizzazione, ma il risultato è deludente ed il paziente stesso, di sua iniziativa, inizia ad assumere di nuovo Lycopodium MK.
Alla visita del Dicembre 2012 la condizione generale è discreta, a tratti il paziente la definisce molto buona!, ma non si può parlare di guarigione. Il paziente si è allenato tutta l’estate poi ha iniziato a soffrire di tendiniti che sono aggravate con la somministrazione di Ruta 30CH. Si evidenzia un facile scoraggiamento, spesso sproporzionato rispetto la condizione generale; in cartella lo definisco: facile e grave scoramento. Viene prescritto LYCOPODIUM XMK in gocce.
Sporadicamente viene prescritto Mercurius solubilis per faringotonsilliti gravi e molto resistenti, e per sinusiti, entrambe senza risposta a somministrazioni più frequenti di Lycopodium XMK gocce.
Nel Gennaio 2013, telefonicamente, in occasione di un episodio di faringo tonsillite follicolare senza alcuna tendenza a guarire, viene prescritto STREPTOCOCCINUM 200K sulla base dell’alternanza e/o associazione di tonsilliti ed artriti, tenendo in forte considerazione la corrispondenza fra la condizione psichica del paziente, facilmente depresso, scoraggiato, svogliato, con i sintomi mentali e generali della patogenesi sperimentale. Il risultato è velocemente risolutivo per la tonsillite e migliorativo per lo stato generale. Un mese dopo viene prescritto telefonicamente STREPTOCOCCINUM MK.
Il paziente torna a visita nell’Aprile scorso. L’aspetto è realmente ottimo. Afferma:

– Sto discretamente bene.
– Ogni tanto ho dei lievi mal di gola.
– Sto anche bene a livello articolare, con dolori all’anca sinistra,come li ebbi nel 2007 ed anche un anno dopo. Ho fatto anche ginnastica, pesistica e sono andato alla settimana bianca, non ho sciato ma fatto molte altre cose.
– Non è che l’anca mi faccia proprio male…come se la sentissi più spessa. Il fastidio è sempre presente, solo qualche volta sparisce per un po’.
– L’umore è anche abbastanza buono, peggiora un po’ per i cambi di tempo.
Anche la mia fidanzata mi vede molto meglio. Credo di essere “geneticamente” flaccido.
– È come se mi sentissi “storto, ruotato”.

Viene di nuovo prescritto STREPTOCOCCINUM MK; due mesi più tardi, telefonicamente, XMK, non per una ricaduta, quanto per accentuare la reazione curativa.
Al momento la condizione rimane buona, sia al livello locale che generale; non si è dovuto più intervenire né per crisi reumatiche né per tonsilliti o sinusiti acute.

CONCLUSIONI

La sperimentazione sull’uomo sano o sperimentazione pura (homeopathic drug proving – HDP) è il geniale metodo messo a punto da Samuel Hahnemann per scoprire la natura più intima delle sostanze dinamizzate, definita con precisione dai sintomi che generano negli sperimentatori.
Bisogna capire cosa è realmente un proving e non è sufficiente una superficiale comprensione, necessita una riflessione ben più approfondita, spesso anni e numerose esperienze per assimilare tale incredibile scoperta.
In 200 e più anni di vita dell’Omeopatia dopo Hahnemann la sperimentazione pura è stata utilizzata in molteplici modi che possono essere inseriti fra due estremi: il primo è una banalizzazione semplicistica e/o un’esperienza artistico/mistica, con esiti affascinanti quanto poco verificabili ed affatto riproducibili; il secondo è una regolamentazione eccessiva che ne imprigiona la necessaria spontaneità, e quindi la sensibilità dei vari sperimentatori, dando luogo a patogenesi ricche, dettagliate, quanto poco utilizzabili.
Per ottenere un risultato di alto livello occorre sapere bene cosa si vuole cercare. L’obiettivo che ci si è posti in questi anni, utilizzando e perfezionando il protocollo di sperimentazione basato sulle indicazioni hahnemaniane, è stato principalmente uno, chiaro, definito, sostanziale: ottenere informazioni di elevata qualità su una sostanza dinamizzata, completamente o parzialmente sconosciuta, tali da permetterne precocemente la prescrizione nei pazienti. Non ci si è interessati al numero dei sintomi, quanto alla qualità intesa come caratterizzazione. Non si è data importanza all’ampiezza, quanto alla profondità.
Si è evitata ogni possibile contaminazione con sintomi che non appartenevano con certezza alla sostanza; da questo punto di vista l’uso del placebo ha insegnato quanto molteplici e insidiose possano essere le possibilità di alterazione dei dati. Si è indagata con abilità, diremmo con sospetto, la sintomatologia soggettiva; si è data rilevanza alla sintomatologia oggettiva.
Una volta individuati i sintomi certi e caratteristici della sostanza, si sono seguiti nel tempo e si è appreso molto da ciò, sulla loro forza, sulla loro durata ed anche sui rischi della sperimentazione se alcune regole vengono ignorate.
Si è cercata la sintesi dell’esperienza, come si cerca la sintesi sintomatologica nel paziente, una sintesi che riassume in poche parole la forza espressiva e caratteristica di una sostanza sconosciuta, la stessa forza espressiva che genera la malattia naturale.
Il proving di Streptococcinum, sviluppato dal Febbraio al Maggio 2012 alla Scuola di Omeopatia di Verona nell’ambito del programma didattico di formazione continua in Medicina Omeopatica, ha riassunto in sé questo tipo di approccio. La patogenesi ottenuta sta già permettendo di ottenere i primi risultati. Se la si legge con attenzione risaltano evidenti alcune caratteristiche della sostanza sperimentata, confermate anche dalla sua natura. Saranno appunto i risultati clinici a confermare, evidenziare e completare tali conoscenze, regalando così alla comunità omeopatica una significativa possibilità aggiuntiva di guarire i malati.

Bibliografia

1. Hahnemann C.F.S. – Organon dell’Arte del guarire – VI ed. – trad. G. Riccamboni, a cura della L.U.I.M.O. – Napoli 1987.
2. E.C.H. – Homeopathic Drug Proving Guidelines – www.homeopathyeurope.org
3. Jansen JP, Van Wassenhoven M.- Guidelines for a Homeopathic Drug Proving (HDP) – Dicembre 2011
4. Dominici, G; Bettio, D; Impallomeni, M; Mariani, I; Pinotti, D; Tonini, E; Pomposelli, R – Sperimentazione didattica di Hydrogenium peroxidatum – Il Medico Omeopata n. 42, pag. 22-28, FIAMO, Marzo 2010.
5. Dominici, G; Allegri, F; Andreotti, MC; Impallomeni, M; Marcolin, C; Mariani, I; Tonin,i E; Pomposelli, R – Colibacillinum: Proving 2011 della Scuola di Omeopatia di Verona – Il Medico Omeopata n. 48, FIAMO, 2011
6. Gulia, P; Pitari, G; Dominici, G; – Placebo e Verum nella sperimentazione omeopatica – VI Congresso FIAMO. Roma, 19-21 Novembre 2004
7. Dominici, G; Bellavite, P; di Stanislao, C; Gulia, P; Pitari, G: Double-blind, placebo-controlled homeopathic pathogenetic trials: Symptom collection and analysis. Homeopathy, 2006, 95, 123-130
8. Dominici, G; Allegri, F; Andreotti, MC; Calieri, R; Mariani, I; Pomposelli, R; Tonini, E; Lanza, L – STREPTOCOCCINUM – Proving 2012 della Scuola di Omeopatia di Verona – Il Medico Omeopata n. 52, FIAMO, 2013

Scarica il documento in formato PDF

Translate »