Nausea, vomito, tosse e malumore.
E’ una pianta della famiglia delle Rubiaceae che vive nel Brasile tropicale. Come tutte le piante tropicali contiene molte sostanze alcaloidi e, come rimedio omeopatico, si dimostra efficace in numerose situazioni. Noi omeopati curiamo con Ipeca numerosi malesseri dell’apparato respiratorio nei bambini: tossi, asma e anche polmoniti. Devi ricordare che i sintomi centrali di Ipeca, quelli che non possono mancare, sono la nausea e il vomito: è difficile che un malato che ha bisogno questo rimedio non soffra di nausea o stia vomitando. In questi casi, oltre ad evitare di somministrare acqua e cibo anche in piccole quantità, dai subito 3 granuli di Ipeca, anche a distanza ravvicinata, ed il vomito si placherà velocemente. In una febbre improvvisa che si accompagna a nausea o vomito, preferisci Ipeca ad Aconitum, Belladonna o Ferrum phosphoricum, hai maggiori probabilità di successo. Se vuoi essere più accurato osserva la lingua del malato, che in Ipeca è pulita o non così sporca come in Nux vomica, che è intossicato (vedi), o ricoperta da una spessa patina bianca come in altri rimedi quali Antimonium crudum. Spesso Ipeca è un bambino con una brutta tosse secca, che quasi gli impedisce di respirare; a volte la tosse è simile alla pertosse; il bambino può essere pieno di catarro che non riesce ad espettorare. Ipeca cura anche emorragie (naso, utero…) purchè, ricorda, sia presente il sintomo della nausea o del vomito. Di base Ipeca non ha un buon carattere, può essere capriccioso, irritabile, imbronciato, di malumore; il bambino urla ed è difficile da accontentare. In un paziente con questo carattere puoi somministrare Ipeca anche in raffreddori di naso (riniti) violenti, con frequenti starnuti e congiuntivite: migliorerà presto la rinite e anche l’umore.
Caldo, rosso, gonfio, con dolore e bruciore.
E’ un rimedio di origine animale che deriva dalla comune ape. Per imparare a conoscere bene Apis devi pensare a cosa accade dopo una sua puntura: la parte diventa subito bruciante, si gonfia velocemente ed arrossa, diventa calda e la persona è allarmata ed agitata. Queste sono per proprio le caratteristiche del rimedio e, quindi, per la Legge dei Simili (vedi), quello che può curare. Quindi ogni malattia che è caratterizzata da: gonfiore, arrossamento, bruciore intenso, dolore bruciante o pungente. I sintomi di Apis si sviluppano molto velocemente, talvolta in modo drammatico. Inoltre il paziente Apis non ha sete, non tollera il calore, cerca aria fresca, è spesso spossato e sonnolento. Di base è un tipo notevolmente indaffarato (le api sono grandi lavoratrici!), irritabile ed aggressivo, suscettibile e anche geloso; a volte depresso e piagnucoloso; soggetto a vampe di calore (e di ira!). Lo puoi usare proprio nelle punture di insetti, quando il gonfiore ed il dolore sono intensi e anche minacciosi; nei foruncoli molto dolorosi, anche se stanno infettandosi; in molti disturbi degli occhi e palpebre con gonfiore, arrossamento e dolore; nei problemi di gola come faringiti e tonsilliti; nei problemi vescicali e urinari anche violenti, notturni; nelle febbri, in particolare se associate ad eruzione cutanea (orticaria, simili a scarlattina…). Ricorda sempre però che, perché Apis sia efficace, il dolore deve essere intenso, bruciante o pungente, associato a gonfiore e/o rossore, in un paziente allarmato ed agitato e di indole suscettibile.