Il Proving secondo i criteri della Sperimentazione Scientifica

Patogenesi e clinica di Etna lava e Hydrogenium peroxidatum (H2O2) di Roma del 2004

II SIMPOSIO INTERNAZIONALE DI OMEOPATIA ITALO-BRASILIANA
S. Paolo, Brasile – 17 Settembre 2008

Dott. Gustavo Dominici

RIASSUNTO

Il lavoro espone il percorso di perfezionamento della metodica della sperimentazione omeopatica, detta Proving. Le esperienze dell’Autore, in vari gruppi di lavoro, dimostrano come i parametri della sperimentazione scientifica, in particolare l’uso del placebo e del doppio cieco, siano indispensabili per la correttezza e l’attendibilità dei risultati. A questi vanno aggiunti una adeguata preparazione dei provers, dei supervisori esperti, l’accortezza di evitare incontri pre-proving. È inoltre raccomandabile evitare la ricerca forzata del sintomo mentale e ridimensionare l’importanza generalmente attribuita ai sogni.
Il lavoro illustra i provings di Etna lava e Hydrogenium peroxidatum con i principali sintomi prodotti dai provers e la verifica clinica, nel caso di H. p. anche negli animali.

INTRODUZIONE

Il primo contatto con la realtà della Sperimentazione Omeopatica sull’uomo sano, più comunemente detta Proving, lo ebbi a Barcellona il 20 Marzo 1999, ad un convegno di Omeopatia, dove incontrai Jeremy Sherr, il brillante e famoso omeopata israelo-inglese, e lo intervistai con l’aiuto di un collega per la rivista Il Medico Omeopata. (1) Ebbi modo poi di leggere il suo libro sulla sperimentazione (2) e rimasi colpito dalla passione e dalla chiarezza dei principi. Così con un gruppo di colleghi ci addentrammo nell’avventura del Proving. Scegliemmo una sostanza molto conosciuta nel mondo sudamericano: Ilex paraguaiensis, utilizzata in bevanda come Mate. Applicammo alla lettera tutte le indicazioni di J. Sherr. (3) Queste le caratteristiche del Proving:

– Gennaio 2000, durata 30 giorni
– 5 provers, 2 supervisori, di cui uno Direttore del Proving
– Assenza del placebo
– Parziale doppio cieco (un supervisore scelse la sostanza)
– Numerosi incontri di gruppo pre- e post-proving
– Uso della potenza 200 K

Il risultato fu apparentemente molto buono, ma a distanza si rivelò insoddisfacente in quanto l’applicazione clinica produceva scarsi risultati. Dopo una riflessione durata più di un anno misi a punto le problematiche che ostacolavano il risultato:

– Troppa enfasi nel Proving
– Insufficiente preparazione dei provers
– Eccessivo valore ai sintomi psichici ed ai sogni
– Nessun confronto con il placebo come verifica
– Mancanza del doppio cieco

Tutto ciò portava ad un unico inconveniente: la scarsa attendibilità dei risultati. Questi punti rappresentavano la critica al metodo di J. Sherr, più passionale che scientifico.
In Omeopatia è decisamente meglio avere a disposizione pochi elementi certi piuttosto che molti, ma incerti. Questa affermazione, apparentemente così ovvia, non viene quasi mai rispettata, con conseguenze molto dannose. Fra queste, l’aver riempito il Repertorio di sintomi insignificanti e dimostratamente inutili (4), quindi dannosi.
Di lì a poco si formò spontaneamente un gruppo di lavoro con un collega, il Dott. Pietro Gulia, e con una Biochimica universitaria, esperta in sperimentazione scientifica e, fortunatamente, appassionata di Omeopatia. Ella era proprio la figura mancante. Mettemmo a punto insieme un protocollo di sperimentazione che includeva i maggiori criteri di un trial scientifico, basandoci anche sulle linee guida dell’ECCH e ICCH (5). Insieme scegliemmo tre sostanze mai sperimentate, le inserimmo in un gruppo di altre sostanze che avrebbero dovuto essere ri-sperimentate, ed iniziammo un lavoro secondo criteri adeguati.

I PROVINGS

Il Proving di Etna lava (6),(7),(8)

L’Etna è il vulcano più grande d’Europa ed un dei più grandi del mondo. La sua altezza è di 3.300 metri. Si trova in Italia, nella parte orientale della Sicilia. È un vulcano in intensa attività. L’estate del 2001 fu attivo dal 18 Luglio all’8 Agosto. Fu un’eruzione violenta, prolungata e pericolosa. Il 17 Agosto 2001 arrivammo fino a quota 2.100 metri e prelevammo dei campioni di lava per poterne fare una sostanza da sperimentare omeopaticamente. Nel Settembre 2001 alla ditta Cemon-UNDA di Grumo Nevano (NA) si triturarono i campioni. Furono necessari mortaio e pestello al Titanio, a causa dell’estrema durezza. Fu preparato il rimedio alle Potenze 30 CH e 200K. Furono inseriti dei flaconi del tutto simili ai verum, contenenti placebo. Questi, in sintesi, i criteri metodologici adottati:

– COORDINATORE DEL PROVING
– SUPERVISORI (3)
– PROVERS (11)
– SOSTANZA
– POTENZA (30 CH and 200K)
– ASSUNZIONE DELLA SOSTANZA
– PLACEBO (27%)
– METODOLOGIA DI TRASCRIZIONE
– DURATA DEL PROVING (da 2 a 6 mesi)
– USO CLINICO

Da specificare che il solo coordinatore conosceva la sostanza, sconosciuta quindi ai supervisori ed ai provers, per cui il trial era da considerare in doppio cieco. I gruppi erano in differenti città. Ogni prover veniva inserito nel gruppo solo dopo adeguati esame riguardo la sia salute ed attendibilità e addestramento alla trascrizione dei sintomi, che richiedeva un’auto osservazione guidata. Furono eliminati gli incontri di gruppo, che potevano condizionare i provers ed enfatizzare l’evento portando alla produzione di sintomi falsi o eccessivi. Si stabilì di non cercare mai con esasperazione il sintomo mentale e di registrare i sogni, ma non utilizzarli nella patogenesi del rimedio. Questi alcuni dei criteri adottati per correggere gli errori dei proving che ci avevano preceduto. Inoltre chiedemmo agli sperimentatori di registrare i sintomi indicando il giorno e l’ora della comparsa e classificandoli in:

1. Sintomi comuni, ma di diversa intensità
2. Sintomi guariti
3. Sintomi del passato
4. Sintomi nuovi
5. Sintomi eccezionali

Il Proving durò da Ottobre 2001 a Marzo 2002. Vennero raccolte circa 300 note sintomatiche. A seguire i sintomi più significativi.

Il freddo, l’anestesia, la mancanza di vita

Prover 1: Sento il mio corpo infreddolito, come anestetizzato dal freddo; non suda, non dà segni di vita, non sento neanche il mio odore.
Prover 9: Sento freddo alle spalle e alle braccia; ceno con la giacca a vento. Non è normale, gli altri sono tutti con magliette a maniche corte.

La pesantezza, la sonnolenza, la mancanza di forze

Prover 1: Al risveglio un grande mal di testa, molta sonnolenza, pesantezza e molta fame; acqua dal naso; difficoltà a parlare, a far uscire il fiato, con angoscia al centro del petto.
Prover 1: Mi sento pesante, mi trascino le gambe, ho la pancia molto gonfia e sono stitica. Pesantezza alle tempie, come se la testa fosse intasata.
Prover 3: Mi sento priva di forze. Ho la sensazione di avere la testa pesante, quasi un senso di mancamento. Mi sento molto affaticata…

L’acquosità: urine, lacrime, scolo nasale

Prover 9: Ho urinato molto, urine limpide, abbondanti. Anche stanotte mi sono alzata 2 volte per urinare. Sta diventando un’abitudine, eppure non sto bevendo più del solito.
Prover 1: Durante una passeggiata è comparsa una violentissima crisi di starnuti con fortissimo prurito al naso e abbondante secrezione acquosa dal naso. Nota: erano almeno 10 anni che non avevo una crisi del genere.
Prover 3: Forte lacrimazione alla luce del sole, inarrestabile, niente bruciore, ma sensazione che esca acqua dagli occhi, non lacrime.

L’euforia, esaltazione, durezza

Prover 5: Una sorta di euforia, quasi di esaltazione di breve durata, ma sotto c’era irritabilità, rancore, durezza, quasi cattiveria. Durezza dei sentimenti.

La rabbia verso i familiari

Prover 1: Mi sentivo pesante… non avevo voglia di fare niente… poi è uscita tanta rabbia, contro i miei familiari. contro tutti e tutto. Ho rotto con il passato; ho buttato tante cose del passato. Ho cacciato di casa il mio uomo. non parlo con mia madre, con la quale ho litigato, senza pentirmi affatto come accadeva in passato. Per la prima volta l’ ho costretta a cedere.[/vc_column_text][vc_column_text]ETNA LAVA: un caso acuto

Donna di 57 anni – 14 Marzo 2002

Ho un gran raffreddore a sinistra, mi lacrima anche l’occhio sx, ho un terribile prurito all’orecchio e la tonsilla che mi fa un gran male!
A volte ho come UN TAPPO AL NASO che mi fa impazzire, e anche qui (indica i seni mascellari); poi mi inizia a COLARE ACQUA DAL NASO, COME UN RUBINETTO! Poi è COME SE SCOPPIASSE UNA BOMBA… un prurito agli occhi che dura per un po’, poi SCOPPIA IL RAFFREDDORE, e tutto un gran malessere generale. Prima che accada tutto questo sono nera, intrattabile.

A questo punto comincia ad imprecare contro sua madre, che “mi rompe continuamente…!”.
Si mostra insofferente verso tutti, marito, datore di lavoro, con una vistosa irascibilità, ricca di insulti. All’esame obiettivo si rileva una faringo tonsillite con ingrossamento vistoso della tonsille, soprattutto la sinistra. A carico dell’orecchio destro un tappo di cerume.
Prescrivo Etna lava 200K e le metto personalmente pochi globuli in bocca, al termine della visita. Pochi secondi dopo, mentre sta sciogliendo i globuli, inizia ad arrossarsi al viso, l’occhio sx inizia a darle fastidio ed a lacrimare, se lo stropiccia violentemente. Comincia ad arricciare il naso e chiede, un po’ allarmata, cosa stia accadendo. Dice che sente il catarro che le scende da dietro. La tranquillizzo e dopo un po’ se ne va perplessa e stupefatta.
Mi comunica in seguito che i sintomi scomparvero lo stesso giorno.

Chi è ETNA LAVA?

Dopo una primo periodo di uso clinico si è potuto meglio e sinteticamente definire quale è la sofferenza profonda del nuovo rimedio e quali i sintomi caratteristici.
Esso soffre per una profonda inerzia, una stagnazione dell’individuo, con difficoltà a rispondere agli stimoli esterni. Freddo, pigrizia, torpore.
Internamente ribolle di sentimenti compressi, rabbia cupa e senso d’impotenza.
Deve ingerire molti liquidi, soprattutto acqua, che espelle come sudorazione profusa, scolo nasale, lacrimazione.
Soffre anche il caldo; la sua cute brucia; si sente come se andasse a fuoco.
Somiglia a numerosi rimedi, ma in particolare a Carbo vegetabilis, ma i sintomi sono ancora più intensi, in particolare è ancora più inerte e violento. Numerose similitudini con Glonoinum e con Calcarea carbonica.
Si è rivelato particolarmente utile nell’ipertensione arteriosa, nella rinite acuta e cronica, nelle gastriti.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]ETNA LAVA: un caso cronico

Paziente donna di anni 43 – 23 Luglio 2003

È una Paziente timida, timorosa, pigra, trascorre molto del suo tempo sdraiata a
letto. Tende all’obesità. Ha molte paure. In cura da 9 anni con Calcarea carbonica, Argentum nitricum, Gelsemium. Riferisce:

Con il caldo mi sento invalida. La sera ho mal di testa, mi SENTO LE FIAMME IN TESTA. Sono sempre in tensione per paura di cattive notizie, di incidenti.
Dormo pochissimo, fino alle 4-5, con continui risvegli. Poi non più.
Giorni fa ho avuto febbre alta, avevo COME UN FUOCO PER TUTTA LA PELLE.
Prima del ciclo ho un grande nervosismo, tutti mi danno fastidio, vorrei uccidere tutti! SUDO DI CONTINUO, ho il collo sempre bagnato e odore acido.
BEVO MOLTA ACQUA, più di 3 litri al giorno.

Prescrivo ETNA LAVA XMK

Il 22 Settembre ed il 19 Novembre
La trovo benissimo, serena, vivace, dimagrita (circa 10 Kg), mai così bene. La sensazione è di qualcuno che ha riacquistato la vita. In particolare:
Dorme bene per 7 ore e non ha più avuto cefalee.
Beve molto poco e suda di meno.
Rabbia e determinazione, reagisce verso ogni cosa che non le va.
Non ha più paure.
La Paziente fu curata da Etna lava per 3 anni, sia nell’acuto che nel cronico. Poi morì improvvisamente il suo compagno e fu aiutata da Ignatia amara. In seguito Etna lava non fu più utile, in un caso anche dannoso. Non tornò mai più alla condizione precedente, compreso il peso.

Il Proving di Hydrogenium peroxidatum (H2O2) (9),(10)

I radicali liberi sono molecole o parti di molecole che hanno un elettrone spaiato.La loro azione può causare gravi danni alle cellule, rompendo le loro membrane ed i nuclei. I radicali liberi sono una delle principali cause di: cancro, arteriosclerosi, ipertension arteriosa, malattia di Alzheimer, morbo di Parkinson, malattie autoimmuni. Sono la principale causa del processo di invecchiamento cellulare.
L’acqua ossigenata H2O2 è il semplice e stabile Perossido di Idrogeno. Non è un radicale libero, ma può favorire la loro produzione, ad esempio in presenza di metalli.
Metodologia del Proving:

– DIRETTORE DEL PROVING
– COORDINATORE
– SUPERVISORI (4)
– PROVERS (16)
– SOSTANZA
– POTENZA (30 CH e 200K)
– ASSUNZIONE DELLA SOSTANZA
– PLACEBO (30%)
– METODOLOGIA DI TRASCRIZIONE
– DURATA DEL PROVING (da 2 a 6 mesi)
– USO CLINICO

Le differenze rispetto al Proving di Etna lava sono: un maggior numero di provers e di gruppi di sperimentazione ed una nuova figura, quella del Direttore del proving, che è l’unico a conoscere la sostanza ed ha il ruolo di verificare che ogni passaggio sia corretto. Per cui non conoscono la sostanza né i provers, né i supervisori, né il coordinatore, che è colui che raccoglie i sintomi dai supervisori. Così il trial può essere definito in triplo cieco. Da notare che molti dei provers erano alla seconda o terza esperienza, potevano essere definiti esperti, cosa molto importante per il risultato finale.

Hydrogenium peroxidatum – I risultati del proving

Hydrogenium peroxidatum produce lentamente i sintomi, che rimangono molto a lungo, sembrano non voler mai scomparire. Lentezza – Perdita d’interesse per ogni cosa – Astenia – Sonnolenza – Torpore – Perdita di memoria – Confusione – Aspetto invecchiato
I Provers sembrano stanchi, affaticati, smarriti, come con una cappa sopra la testa. Sembrano, in effetti, rapidamente invecchiati.
Il Prover GGL (3° Proving):
Ciò che caratterizza questo Proving è la stanchezza, LA SVOGLIATEZZA, IL GRIGIORE. Grigio è proprio il colore del proving. La mia creatività è diminuita; in genere scrivo, progetto… ora ho una cappa in testa, è come se ci fosse un coperchio sopra una pentola. Non vedo le cose nere, non mi sento depresso, ma il mio orizzonte è più limitato, sono meno
creativo.

Il Prover RDG:
Sto proprio male! Ho un’astenia e sonnolenza mai avute prima, in 45 anni, come se fossi tetraplegico. Dormo da ieri alle 19.
Il Prover GGL
Ho sonno anche durante il giorno. Le gambe e l’avambraccio destro presentano ancora le bolle molto pruriginose, quelle all’avambraccio sinistro vanno meglio. Mi sento preoccupato e giù di corda senza un motivo specifico. Ho molto da fare e mi sento stanco.

A livello fisico molti provers hanno avuto eruzioni pruriginose, al viso, agli avambracci, alle natiche. Queste eruzioni sembravano non scomparire mai.
Ci sono stati crampi e dolori allo stomaco, rigidità e dolori al collo, dolori in gola, bruciori urinari. I sintomi fisici erano sempre associati a: sonnolenza, stanchezza, affaticamento.
Un prover ebbe febbre violenta e convulsioni.
La combinazione di: astenia, sonnolenza, indolenza, lesioni pruriginose e persistenti in Pazienti vecchi o prematuramente invecchiati. Sono chiare indicazioni per prescrivere Hydrogenium peroxidatum.
Tutta la sintomatologia di Hydrogenium peroxidatum ricorda: patologie neurologiche a sviluppo lento, con episodi acuti e violenti. Patologie degenerative del SNC. Declino delle facoltà mentali e biologico. Tutte le patologie che riducono gravemente e definitivamente le funzioni vitali dell’individuo.

Hydrogenium peroxidatum – Un caso clinico

M. E., donna di 77 anni.

È una Paziente obesa, tendente alla misantropia, depressa, e sofferente di ipertensione arteriosa.
In passato è stata curata da Nux moschata. Recentemente è tormentata da eruzioni alle gambe molto pruriginose. Quando la visito, mi comunica:
Di colpo la vecchiaia mi è crollata addosso!
Non ho voglia di fare nulla, non esco da casa per giorni interi.
Non ho proprio voglia di fare nulla, nemmeno di leggere.

Le prescrivo Hydrogenium peroxidatum 200K, un tubo dose ogni mese per 3 mesi, poi un tubo dose MK. Quando l’ho rivista sono rimasto sbalordito. La conosco da 15 anni e non l’ho mai vista così in forma. Le eruzioni erano completamente scomparse e l’ipertensione sotto controllo senza farmaci. Ma soprattutto la Paziente aveva riacquistato vitalità e voglia di vivere e di fare le cose che ama. È trascorso un anno ed Hydrogenium peroxidatum è ancora il suo unico rimedio.

Hydrogenium peroxidatum – Uso negli animali

Con il Medico Veterinario Dott. Mauro Dodesini abbiamo deciso di utilizzare Hydrogenium peroxidatum su animali, in base ai sintomi del Proving. I risultati sono stati sorprendenti.
La reattività degli animali ha evidenziato le potenzialità terapeutica del rimedio. Nell’animale Hydrogenium peroxidatum è stato utilizzato in casi gravi, dove ha confermato la sua utilità quando presenti i sintomi dalla patogenesi, e gli animali hanno reagito con recupero di vitalità.
In più ha migliorato situazioni di:

– Disconnessione cerebrale
– Difficoltà di orientamento nello spazio
– Incapacità di reazione con impossibilità a mettere in pratica quanto deciso
– Perdita dell’udito
– Rinite

CONCLUSIONI

Il Proving, la Sperimentazione Omeopatica, è uno strumento di ricerca e di apprendimento insostituibile. Durante il suo svolgimento si comprende come una sostanza dinamizzata possa generare una malattia artificiale. Verificarne poi la capacità di curare il malato ci fa capire il valore della Medicina Omeopatica come metodo terapeutico. Conoscere un nuovo rimedio significa inoltre avere accesso a nuove potenzialità terapeutiche, che è il fine principale del Proving stesso. Per soddisfare questo obiettivo abbiamo bisogno di dati certi e verificabili.
La natura della ricerca in Medicina Omeopatica ha delle caratteristiche peculiari. L’obiettivo finale del medico, il Paziente, ed il soggetto sperimentatore, il Prover, sono esseri umani che vengono indagati in tutta la loro interezza: nella sfera fisica, emozionale ed intellettiva. Rilevare un sintomo mentale e renderlo oggettivo è cosa delicata ed è elevato il rischio che la ricerca sia contaminata da sintomi amplificati o falsi. Il Proving, quindi, deve essere particolarmente rigoroso e necessita di numerose conferme per essere valido ed utilizzabile.
I parametri utilizzati nella ricerca scientifica classica possono e debbono essere applicati. In particolare l’uso del placebo in una percentuale intorno al 25-30% e la metodica del doppio cieco, mezzo di verifica insostituibile. A questi vanno aggiunti una buona preparazione dei provers ed un numero adeguato di essi, dei supervisori esperti, l’accortezza di evitare incontri pre-proving per non caricare di enfasi l’esperienza, cosa che può generare sintomi non attribuibili alla sostanza. È inoltre raccomandabile evitare la ricerca forzata del sintomo mentale e ridimensionare l’importanza generalmente attribuita ai sogni.
Infine, l’analisi dei sintomi prodotti dal verum a confronto con quelli prodotti dal placebo, basata sui risultati dei provings di Etna lava e Hydrogenium peroxidatum, ha evidenziato differenze sostanziali. (11),(12) Questo rafforza l’esigenza dell’uso del placebo e conferma la validità del Proving, quando eseguito con rigore.
Per ultimo, l’esperienza di collaborazione con un collega Veterinario nell’uso clinico di Hydrogenium peroxidatum ed il successo conseguente, fa concludere che i Medici ed i Veterinari dovrebbero lavorare, quando possibile, a medesimi obiettivi, mettendo in comune i dati. Questo completa ed arricchisce la conoscenza di ogni nuovo rimedio.

Bibliografia

1. G. Dominici, M. Paolella – Il Simillimum è il rimedio che non fa nulla. Intervista a J. Sherr – Il Medico Omeopata n. 11, pag. 33-37, Giugno 1999, Ed. FIAMO.
2. Sherr, J. – The Dynamics and Methodology of Homeopathic Provings, Dynamis Books, 1994
3. M. Paolella, G. Dominici – MATE, Ilex paraguaiensis. Una sperimentazione omeopatica. – Il Medico Omeopata n. 15, pag. 30-37, Dicembre 2000, Ed. FIAMO.
4. F. Reinhard – Analisi critica dei provings omeopatici – Il Medico Omeopata n. 24, pagg. 18-23, Dicembre 2003, Ed. FIAMO.
5. ECCH & ICCH – Recommended Guidelines for Good Provings – Homoeopathic Links, 1999, Jan/Mar Vol. 12 No 1.
6. P. Gulia, G. Pitari, G. Dominici – ETNA LAVA. Sperimentazione omeopatica della lava del vulcano Etna – IV Congresso FIAMO. Roma, 18-20 Ottobre 2002.
7. G. Dominici – Etna lava: recenti acquisizioni cliniche – V Congresso FIAMO. Roma, 10-12
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8. P. Gulia, G. Pitari, G. Dominici – ETNA LAVA. Proving symptomtology and clinical results – 58° Congresso LMHI. Graz, 22-26 Aprile 2003.
9. G. Dominici – La perduta vitalità di HYDROGENIUM PEROXIDATUM Risultati parziali della sperimentazione (proving) di acqua ossigenata (H2O2) – VII Congresso Nazionale FIAMO, Roma, 10-12 Novembre 2006
10. G. Dominici; M. Dodesini – HYDROGENIUM PEROXIDATUM – H2O2 Proving results and clinical use of Hydrogen peroxide in humans and animals. – 63° Congresso LMHI. Ostenda, 20-25 Maggio 2008.
11. P. Gulia, G. Loggi, G. Dominici, G. Pitari – Placebo e Verum nella sperimentazione omeopatica – VI Congresso FIAMO. Roma, 19-21 Novembre 2004
12. Dominici, G; Bellavite, P; di Stanislao, C; Gulia, P; Pitari, G: Double-blind, placebo-controlled homeopathic pathogenetic trials: Symptom collection and analysis. Homeopathy, 2006, 95, 123-130

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